Linee guida sulla grafica pubblicitaria


 

La pubblicità è un aspetto importante di ogni azienda e uno strumento molto potente, che se ben sfruttato può portare a una maggiore brand awareness e a maggiori vendite.

Per trasmettere al meglio un qualsiasi messaggio pubblicitario, una parte fondamentale è la grafica pubblicitaria, che deve essere coerente con il fine della comunicazione e catturare l’attenzione dei consumatori.

Per questo motivo, vi sono molte agenzie creative che tra il loro pool di dipendenti posseggono esperti di grafica di elevata competenza. Conseguentemente esternalizzare questa mansione è la mossa vincente che tutte le aziende dovrebbero tenere in considerazione.

Grafica pubblicitaria: cos’è

La grafica pubblicitaria può essere considerata un’arte visiva e si occupa di sviluppare concetti facendo leva su un’estetica accattivante. Può essere definita una combinazione di arte creativa e tecnologia con la finalità di comunicare.

Il suo scopo principale è suscitare interesse nel pubblico con i giusti colori, parole, illustrazioni, video e immagini.

Chi si dedica alla grafica pubblicitaria fa uso di varie piattaforme o mass media come la televisione, i giornali e le riviste, il cinema e soprattutto tutte le sfaccettature del mondo digitale, come i social network.

I mezzi attraverso i quali divulgare i messaggi sono innumerevoli: volantini, bigliettini da visita, manifesti, brochure, pieghevoli, locandine, spot televisivi, inserzioni nei quotidiani e magazine, cartelloni, banner pubblicitari, spot online, annunci e inserzioni nelle pagine web.

Il grafico pubblicitario è un professionista in grado di gestire vari progetti e fornire consulenza, con un’ampia formazione in differenti ambiti come disegno, informatica soprattutto per quanto concerne i software di design, computer grafica, marketing, editoria multimediale, psicologia e sociologia della comunicazione, web design, storia delle arti visive.

I suoi compiti principali sono: definire e sviluppare nei dettagli i progetti con i clienti o il direttore artistico, consigliare adeguatamente gli acquirenti nelle scelte per raggiungere il loro obiettivi, creare la grafica effettiva del messaggio che si vuole divulgare già stabilito in precedenza, selezionando immagini, colori, testi, layout e tanto altro.

Storia della grafica pubblicitaria

La pubblicità esiste da tempo immemore, sin dall’antichità. Ma come ambito professionale si sviluppa con decisione solo con la rivoluzione industriale. 

Una svolta importante si ebbe con le “Belle Epoque” nella seconda metà dell’Ottocento, in particolare, grazie alla corrente artistica dell’Art Nouveau con le affiches e a Jules Chéret. Quest’ultimo capì che era necessario collocare manifesti in punti di passaggio strategici della città in modo che essi potesse essere visti da più persone e così rimanere impressi, anche grazie a un linguaggio semplice e a dei colori forti.

Anche in Italia nell’Ottocento iniziarono a sorgere le prime concessionarie di pubblicitarie: nel 1863 che venne creata la prima “agenzia” che lanciò il concetto della grafica pubblicitaria, anche se solo nel dopoguerra si acquisirono conoscenze tali che permisero ai primi grafici di vendere un prodotto che avesse una sua identità.

Da allora la grafica pubblicitaria ha continuato a evolvere con la nascita di nuove tecnologie e nuovi mezzi di comunicazione come cinema, televisione fino ad arrivare a oggi dove il web design e l’ambito digitale hanno un ruolo preponderante.