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Questa è una storia realmente accaduta, che ha come protagonisti due ragazzi di circa vent’anni, che una sera d’estate pensano bene di rubare una bicicletta, legata ad un palo con una catena.

I due complici si accorgono subito dell’impossibilità di rubare la bici tutta intera, a causa della mole della catena, troppo grossa da spezzare. A questo punto, i due decidono di rubare inizialmente le ruote, scassinandole con dei ferri che avevano negli zainetti.

Due carabinieri che passavano di ronda da quelle parti si fermano, notando i due ragazzi che portavano con loro due ruote di una bicicletta. Sulla scena del misfatto c’è il telaio della bici, ancora legata al palo. Subito gli agenti capiscono che si tratta di furto ed il contenuto degli zaini dei ragazzi lo conferma.

I due amici vengono arrestati e convocati in Tribunale il giorno seguente, per direttissima. La scena che si svolge nell’aula è davvero interessante: i due ventenni spiegano l’accaduto alla corte, chiedendo ingenuamente scusa al giudice, ai carabinieri e al proprietario della bicicletta. Tutti in aula sorridono davanti all’ingenuità dei ragazzi, che vengono temporaneamente scarcerati in vista di un secondo appello, di lì a qualche mese.

Una volta riconsegnata la refurtiva al legittimo proprietario, nell’aula si respira giustizia: il giudice ha garantito l’osservanza della legge, i carabinieri il loro controllo sulle strade e i ragazzi, che rischiavano di passare l’intera estate in carcere, hanno imparato la lezione.

Nella stessa giornata, i giornali pubblicano una foto delle biciclette comunali, che in teoria servivano per il servizio di bike sharing, completamente ammassate, arrugginite e fatte a pezzi, come fossero ferraglia vecchia, a discapito dei soldi dei contribuenti.

Il grande paradosso è che se i due ragazzi avessero avuto l’opportunità di gestire la manutenzione di quelle biciclette comunali e il servizio di affitto ai clienti, ci sarebbero stati due giovani in meno in cerca di semplici furti notturni e un servizio in più al cittadino.

Il servizio di bike sharing è uno dei tanti espedienti che i comuni dovrebbero promuovere, al fine di sensibilizzare l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto alternativo alla macchina e ai mezzi pubblici; questo tema è molto importante per la salvaguardia dell’ambiente, considerando che la bicicletta è il mezzo meno inquinante e più ecologico di tutti!

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