La comunicazione a gesti, per l’inserimento e l’interazione del sordomuto


La comunicazione a gesti è una delle principali forme di interazione per le persone sordocieche o con altre difficoltà psicosensoriali. La natura dell’essere umano trasuda comunicazione; ogni comportamento in situazione di interazione, è portatore di significato per qualcuno, anche se in maniera involontaria e non intenzionale.

Deduciamo da tale constatazione, già formulata sotto forma di assioma dai linguisti della Scuola di Palo Alto, che è impossibile non comunicare. Se ogni forma di comportamento, anche di silenzio e indifferenza, è comunicazione, sono allora tanti i metodi con cui si può ovviare ai deficit verbali per una persona con problemi psicosensoriali. L’interazione per il sordocieco è l’unico modo per scavalcare la barriera di isolamento che lo divide dalla società civile. È un aspetto capitale quanto complesso, per cui vengono adottati sistemi di comunicazione non verbali efficaci che possono essere semplici o complicati.

Molte organizzazioni solidali si servono di questi linguaggi per interagire e facilitare l’inserimento del soggetto sordocieco. Tra questi linguaggi, che possono variare a seconda dell’entità dell’handicap e l’età del portatore, i più usati sono il malossi, la comunicazione gestuale e comportamentale, il tadoma e il barille.

Esprimere concetti attraverso la comunicazione gestuale.

La comunicazione a gesti è il sistema più sviluppato e articolato. In questa particolare forma d’interazione i gesti vengono utilizzati per veicolare parole e concetti. Va da sé che per servirsi di questo linguaggio, il soggetto minorato non deve possedere gravi difficoltà motorie, mentre la cecità non incide assolutamente sull’efficacia, visto che i gesti ripetuti quotidianamente possono essere associati a delle specifiche azioni.

La comunicazione gestuale è anche un linguaggio spontaneo, visto la natura involontaria di molti cenni e movimenti del corpo, pertanto è utile tenere sempre sotto controllo la gestualità del bambino sin dai primi anni di vita, per capire quali possono essere le situazioni più appaganti e stimolanti per lui.

I sistemi di interazione gestuale possono essere dunque semplici, come nel caso dei cenni compiuti spontaneamente dal bambino, ma esistano veri e propri codici gestuali strutturati convenzionalmente. Nel nostro Paese, il più importante è la Lingua Italiana dei Segni (LIS), un vero e proprio linguaggio dotato di grammatica e sintassi. Tale sistema prevede un insieme codificato di movimenti delle mani, delle dita e del viso, tramite il quale è possibile esprimere parole, azioni e concetti. È un sistema integrabile anche con il tatto, qualora, la persona nata sorda, sviluppi col tempo cecità gravi o parziali.