Investimento a reddito: convenienti?

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INVESTIMENTO A REDDITO MILANO- Oggi vorrei proporre alcune considerazioni su quella che probabilmente (tra gli italiani) è la più diffusa forma di impiego dei propri risparmi: l’investimento a reddito a Milano. Quindi non quelli adibiti a residenza primaria.
Vorrei soprattutto sfatare alcuni “luoghi comuni” tanto sbagliati quanto radicati.

Prima però desidero fare alcune premesse al fine di eliminare da subito i potenziali dubbi che a qualche lettore potrebbero venire in mente pensando a investimento a reddito in Milano:
1. Un consulente finanziario indipendente non opera  in conflitto di interesse. Non è quindi nella condizione di voler argomentare positivamente o negativamente – in assoluto – verso alcuna forma di impiego. Nei portafogli dei nostri clienti possono essere presenti (e quindi valutati e gestiti) come una qualunque altra forma di investimento, investimento a reddito a Milano, anche gli immobili.
2. Ritengo l’immobile, utilizzato come residenza primaria, una delle più importanti e basilari forme di investimento (soprattutto investimento a reddito in Milano).

Lo spunto per le mie considerazioni parte da una lettera scritta a Il Corriere della Sera e pubblicata giovedì 2 gennaio 2012 a pagina 20. Il titolo dell’articolo è: “investimento a reddito in Milano? Un occasione unica”. Non posso riprendere tutti gli spunti di interesse tanti sono e rimando caldamente alla lettura dell’articolo.

La risposta, vista la fonte, è quindi pienamente affidabile sia nell’assoluto valore tecnico che nell’altrettanta assoluta imparzialità. Anzi, l’autore, è assai noto per la sue posizioni di tutela dei risparmiatori ed ha spesso preso posizione in difesa loro e di una razionale gestione dei loro risparmi e di coloro che attuano investimento a reddito in Milano.

Sovente – con certezza granitica – mi viene raccontato: “Abbiamo comprato l’alloggio con investimento a reddito in Milano, l’abbiamo pagato 100 ed oggi vale 200. Abbiamo raddoppiato il capitale in pochi anni: è stato un ottimo affare senza rischi!”.

La realtà (come saggiamente argomenta l’articolo) non è proprio come quella valutazione (esclusivamente emotiva), porta a vedere.
Infatti, NESSUNO tra coloro che con sfumature diverse mi ha fatto questi racconti, ha MAI considerato e – soprattutto – VALUTATO i tanti aspetti che determinano l’EFFETTIVO costo TOTALE di ACQUISTO,  di MANUTENZIONE, di GESTIONE o dei MANCATI INTROITI dei loro immobili dati in locazione. E di conseguenza la rendita dell’ipotetico 100%, ricavata da un investimento a reddito in Milano appartiene al mondo della fantasia. La morosità poi è una parola che si trovava in quella pagina del vocabolario che qualcuno ha stracciato per dispetto.

Quindi il conteggio reale non è tra un ipotetico valore di 100 e 200 ma – magari – tra un realistico seppur assolutamente ipotetico (assommando tutte le effettive voci di costo) 140 e 200.
Non solo. Un supposto valore di 200 alla data attuale non è assolutamente paragonabile al valore iniziale di 100! Manca infatti l’importante perdita del valore di acquisto che sempre si determina con il passare degli anni.

Quindi l’equazione acquisto a 100 – valore attuale 200 = guadagno del 100% è solo una favola che di fatto non corrisponde mai alla realtà. Per cui prima di far un investimento a reddito in Milano bisogna considerare diversi aspetti tra i quali il tempo, le tasse e il mercato attuale!
Tutto questo, e in particolare gli aspetti inerenti il flusso di entrate legate alle locazioni, è appunto spiegato con estremo realismo ed efficienza nell’articolo de Il Corriere della Sera.

L’investimento a reddito in Milano che cresce solo e sempre e non ha rischi esiste solo nel mondo delle favole. Tutte le altre forme hanno incognite e opportunità, vantaggi e svantaggi: occorre però valutarli non come si faceva a scuola (tanti anni fa) dividendo la lavagna tra “buoni” e “cattivi” ma cercando di conoscere e approfondire gli aspetti positivi o negativi che qualunque forma di investimento ha insita in sé e di cercare di conseguenza di gestirli con oculatezza.

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