Il nuovo tipo di ricarica per gli smartphone


Il Geek è una persona particolarmente appassionata alla tecnologia, principalmente all’ informatica e ai nuovi media. Quindi è una persona con una specie di inclinazione verso più cose in un modo che quasi la fa valutare fuori dal comune. E ciò è dovuto all’energia, alla profondità o al soggetto del suo interessamento. Fin qui nulla di bizzarro, soprattutto se penso che in effetti non avevo mai fatto caso a come potessero essere denominati gli “amanti della tecnologia”. Ma proviamo a vedere insieme tutte le mie scoperte.

Che tipo di reazione attivereste se un giorno i vostri smart phone potranno mettersi in carica solamente picchierellando il dito in opposizione lo schermo come si fa nel corso del normale uso?

Agli increduli apparirebbe chiara rappresentazione fantascientifica, ma la realtà è che fra non molto potremo assistere a qualcosa di analogo. Un gruppo di scienziati del George Institute of Technology, infatti, ha messo insieme una scienza tecnologica che può essere adoperata per generare corrente a energia elettrica alternata con dei semplici tocchi.

Il fenomeno su cui tale invenzione si basa è l‘ effetto triboelettrico. Si tratta in sostanza in grado di produrre energia ad ogni minimo contatto tra due superfici diverse, di cui una dev’essere isolante. I generatori di questo tipo finora costruiti sono trasparenti ed è per questo motivo che è nata l’idea di ottenere il massimo rendimento dalla tecnologia per dei touch screen.

Proviamo a concepire con la fantasia, quindi, quanto sarebbe sorprendente fare una partita a Fruit Ninja col proprio smart phone e nel frattempo mettere in carica la batteria senza neanche rendercene conto. La cosa positiva è che questa tecnologia è a basso costo e semplice da realizzare. L’ideale di conseguenza per il mercato attuale che tende a massimizzare l’uso di dispostivi hi-tech e ridimensionare i costi.

Lo scenario è futuristico ma reale, e quindi non ci resta che capire come attiveranno una reazione le case produttrici di smart phone di fronte a questa sorprendente scoperta.

Un altro esperimento degno di nota sono gli occhiali capaci di identificare i movimenti oculari in 3D, mettere in comunicazione quindi i movimenti dell’occhio ad una piattaforma che li evidenzia e a sua volta fa da puntatore. Ancora una volta ci si trova faccia a faccia ad un sistema di tracciamento degli occhi ma, a quanto pare, quest’ultimo non è confrontabile ai anticipanti: secondo i esaminatori, infatti, con questo nuovo esame, si ridurrebbero di 800 volte tutti i costi di riproduzione.

Ma come mai sono stati creati questi occhiali? Soprattutto per acconsentire l’uso del computer a tutti coloro che sono affetti dal morbo di Parkinson. Ma non solo. Tale tipo di lenti può favorire anche le persone affette da sclerosi multipla e altri problemi legati alla mobilità.