Chirurgia ortopedica bacino

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Per bacino si intende la cavità formata dalle ossa iliache, che anteriormente si saldano a formare il pube e posteriormente formano il sacro e il coccige.
Queste strutture ossee sono spesso protagoniste di infortuni e gravi incidenti che ne provocano la frattura.

Frattura del bacino e del sacro

La frattura del bacino e dell’osso sacro è un tipo di rottura delle strutture ossee poste alla base della colonna vertebrale che, in molti casi, possono esitare in gravi lesioni agli organi e ai tessuti circostanti, provocando anche la morte.
Il trauma, infatti, può determinare danni diretti o indiretti alle strutture nervose, agli organi locali o ai vasi sanguigni di grosso calibro, provocando serie conseguenze.
Questi motivi rendono quindi la frattura del bacino e del sacro una situazione di emergenza in cui i medici devono subito intervenire per valutare le lesioni presenti, l’entità del trauma e i danni innescati.
Sebbene il tasso di mortalità sia molto elevato in seguito alla frattura del bacino, esiste comunque una percentuale di pazienti che sopravvivono ma con lesioni alla colonna vertebrale che non permettono di recuperare appieno l’autonomia e la deambulazione; sono infatti frequentissimi i casi di invalidità residua a seguito di questo tipo di infortunio.
Solitamente le conseguenze comprendono anche dolore persistente, incontinenza urinaria per lesione del nervo interessato, impotenza nell’uomo, deficit neurologici di vario tipo come riduzione o perdita dei riflessi, parestesie, formicolii.
La morte, invece, sopravviene per emorragia interna diffusa, infezione sistemica grave, lesioni neurologiche irreversibili.

Le cause più comuni della frattura del bacino e del sacro

L’incidenza di fratture al bacino e al sacro è più alta nel sesso maschile perché più esposto, per lavoro e attitudini, ad esporsi al rischio di traumi in questa zona. Infatti la causa principale resta l’infortunio o l’incidente che comporta una pressione traumatica, uno schiacciamento o una caduta dall’alto.
In assoluto, la maggior percentuale di fratture del bacino si verificano in seguito ad incidente d’auto, dove i passeggeri della parte anteriore della macchina subiscono nell’urto una lussazione dell’anca, con conseguente frattura del bordo dell’acetabolo (cotile).
Esposti allo stesso rischio sono gli stessi passeggeri sottoposti ad un tamponamento molto violento o ad un incidete in cui il ginocchio urta contro una porzione interna dell’auto, lussandosi e fuoriuscendo dall’acetabolo con frattura.
Perché si verifichino condizioni di tale gravità però l’incidente, l’urto o il trauma devono risultare parecchio violenti e gli arti inferiori devono essere in posizione di flessione, perché normalmente l’articolazione dell’anca è molto salda, anche grazie ai legamenti e alle masse muscolari attigue.
Se l’articolazione dell’anca si trova in adduzione, un forte incidente potrebbe provocare solo la frattura posteriore dell’acetabolo, mentre se l’articolazione si trova in abduzione, si potrebbe avere una lussazione o una sublussazione dell’anca. In caso di un trauma talmente potente da spingere la testa del femore indietro, si potrebbe ottenere lo sfondamento dell’acetabolo con rischio di lesioni interne.
Non mancano le situazioni di frattura comminuta, con piccole schegge ossee, di frattura scomposta con monconi fuori asse e di frattura composta, con monconi in asse; quest’ultima è la situazione meno grave in assoluto.

Come si interviene in caso di frattura del bacino

La frattura del sacro e del bacino costituisce sempre una situazione d’urgenza in cui diverse figure mediche (urologo, ortopedico, radiologo, internista, chirurgo e neurochirurgo) devono collaborare per il ripristino della situazione.
Sono altresì necessarie delle radiografie del bacino, per identificare le sedi precise della frattura e il tipo di slivellamento subìto dalle ossa rispetto ad un immaginario piano assiale.
Una volta stabilita la gravità dell’infortunio e l’eventuale presenza o assenza di lesioni agli organi interni, alle strutture nervose e vascolari, è possibile intervenire con la chirurgia ortopedica.
Grazie alla crescente esperienza in campo chirurgico specificatamente ortopedico, medici esperti del ramo possono ripristinare una frattura del bacino attraverso la fissazione con placche e viti e la stabilizzazione con stabilizzatore esterno, solo nel caso in cui il paziente si mostra emodinamicamente stabile ma con pelvi instabile.